“ππππ‘πππππ‘β in soli quattro brani sa commuovere… Traducendo in musica lo scenario presentato dalla copertina, di indubbia bellezza.
CinquantatrΓ© minuti che la dicono lunga sugli “ππ” e sulla loro visione di un genere carico di emotivitΓ : il funeral doom.
Chi decide di destreggiarsi in questo tipo di proposta musicale sa benissimo dove andare a parare, Γ¨ risaputo, a tratti scontato…
ma non Γ¨ seguendo una formula prestabilita che questi 4 ragazzi han tirato fuori uno dei lavori che ho imparato ad apprezzare sin dal primo ascolto.
Le canzoni contenute in “sentiment” si basano quasi esclusivamente su fattori emotivi, su quelle che possiamo definire “emozioni scomode”: sullo smarrimento, sul timore di perdere la centratura, di ritrovarsi sommersi e soffocati dalle paranoie.
Il pathos intenso suscita un certo tipo di sensazioni, che seppur pesanti da assimilare, fanno ragionare… e questo, a mio avviso, non guasta mai.
“πΌπ ππ‘π π΄ππ ππππ” tetra e malinconica, fornisce un riassunto di quello che ascolteremo per i restanti 40 minuti e ci accompagna verso “πππππ ππ π ππππππ‘πππ”, attraversata da una voce femminile incantevole che smorza la tensione e concede un sospiro di sollievo.
E poi…? E poi arrivano le ultime due tracce, “ππππ‘πππππ‘”, acida e forte e “π΄ πΊπππππ πβπππ πππ‘βπππ πΊπππ€π ” travolgente, malinconica ma al tempo stesso sgarbata.
In entrambe permane un inquieta presenza, quella della coscienza… che viene smossa per convincerci a reagire.
Un esempio di come la musica possa scavare dentro e di come le intenzioni sane facciano bene, sempre.
“We wrote this album as a token of gratitude for all those who struggle against the weight of their own existence. If you have ever questioned your worth, if you have ever felt unloved, if you have ever asked yourself if any of the pain is really worth it… these songs are for you”.
Buon ascolto.
πΊππ.
Voto
9.
TRACKLIST
1.In Its Absence 13:42
2.Pools of Reflection 11:55
3.Sentiment 12:05
4.A Garden Where Nothing Grows 15:33