Throne of the Fallen – Throne of the Fallen

È la seconda band peruviana presente in Arte Degenerata Fuckzine dopo gli Asgard, ora tocca ai ruvidi Throne of the Fallen, una guida spirituale in luoghi terreni e non più pericolosi, attraverso la loro musica questi ragazzi sono stati bravi a farci rivivere tutte queste situazioni. Premetto di non far avvicinare i metallari dell’ultima ora poiché non capirebbero cosa c’è sotto a queste registrazioni demoniache; qua troviamo un miscuglio molto tossico tra fine anni 80’ e fine anni 90’ non solo per il formato tape, anche se ultimamente sta ritornando in auge, ma per quello che si respira quando si ascolta la proposta dei ragazzi. Quando metto la demo nel mio impianto, riesce sempre a prendermi e riesco a visitare dei paesini nascosti in tutto il mondo con un indice di pericolosità alle stelle, forse sono bravi a trasportare ancora chi crede alla vera filosofia di vita del Black Metal. Qua di ritocchi moderni non ce ne saranno mai e l’impronta dei Throne of the Fallen è chiarissima, rende estremo il suono selvaggio per i veri affezionati del lato oscuro. Non è un caso se si va a scomodare nuovamente i primissimi Venom o gli Hellhammer tanto per citare qualche nome che riesce ad infiammare i cuori neri come la pece; pur citando questi nomi, la band riesce ad avere una sua identità e non copia i riff oppure delle linee di basso o la voce dagli act citati, ma si rielabora come il black metal sia stato premuto a livelli allucinanti. Se prendiamo Morón, che col suo modo di cantare riesce ad oscurare anche i posti più solari, capisci che i ragazzi credono in quello che fanno e non lo fanno solo per divertimento. Voglio anche sottolineare il lavoro che esegue Nossar sia con la chitarra che con la tastiera è pronto a contorcere la musica e a renderla sempre più estrema e angosciante. Fidatevi, non è mai semplice introdurre le atmosfere cupe nel Black Metal poiché l’errore colossale è sempre dietro l’angolo. I pezzi della demo che voglio porgere alla vostra attenzione sono “(Esperando a) La Gran Bestia de los Cuernos” e “Martirio del Engañador”, cantati tutti in lingua madre e pronti a far scoppiare qualche guerra improvvisa senza nessun preavviso per quello che sta per succedere. L’animo malato si può finalmente vedere ad occhi nudi, dove vi è la voglia di trasgredire senza la paura di essere bollati come il solito “ne carne ne pesce”. Consigliati a chi come me se ne fotte alla grande della modernità del sound, riescono a far rivivere il tempo che fu tramite i nomi citati poc’anzi.

Consigliato: Adoratori di Venom ed Hellhammer…

Voto: 6.5

 

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