Vi capita mai di lasciarvi trasportare tanto da non percepire lo scorrere del tempo?
Ricordo perfettamente le sensazioni provate la prima volta che ho avuto modo di sentir suonare questi ragazzi un annetto fa, ricordo com’è stato farsi cullare dalla loro musica ed è per questo che posso garantirvi che quell’abbandono lo si può rivivere tranquillamente ascoltando il loro primissimo album “𝑆𝑎𝑐𝑟𝑒𝑑 𝐼𝑠 𝑁𝑜𝑡 𝐷𝑖𝑣𝑖𝑛𝑒”.
(Materia Oscura, 11.02.2023, Circolo Gagarin)
L’album, puramente strumentale, ricorda quanto le parole non debbano essere necessariamente l’unico mezzo esistente per lanciare un messaggio…
in questo caso, infatti, sono le onde sonore a parlare e credetemi, non hanno nessuna paura di farlo.
L’espressione NON PUÒ e NON DEVE AVERE LIMITI, deve fluire indipendentemente da quale sia la sua forma, deve saper colpire con tutto il suo potere.
“NO WORDS, ONLY TONS OF WATT”
Così la band racchiude i suoi intenti…
una frase semplice che la “dice” lunga e che personalmente apprezzo tantissimo.
40 minuti che scuotono ed evocano forti emozioni… la pace accompagnata dalla confusione, un miraggio avvolgente.
La scoperta di tutto quel che non c’è e di quello che potrebbe esserci.
La scoperta di noi stessi, di quel che ci riguarda anche quando non gli diamo retta.
È un lavoro che consiglio di recuperare? Decisamente si.
Fatevelo un bel viaggio.
𝑺𝒊𝒍.
Voto
9
TRACKLIST
1. Doom Perspection Of The Astral Frequency (0-1) 08:15
2. Six Scalps For Six Sounds 10:27
3. Cult Of Abysmus 13:14
4. Plutomb, Engraved In Reality 08:01