Eurynome – Miserere

Il duo atmospheric funeral Doom Milanese, formato da Nicole F. Delacroix e Jacopo Marinelli e conosciuto come “๐ธ๐‘ข๐‘Ÿ๐‘ฆ๐‘›๐‘œ๐‘š๐‘’” torna dopo l’uscita di โ€œ๐‘‚๐‘๐‘ ๐‘’๐‘ž๐‘ข๐‘–๐‘’๐‘ โ€ con una nuova mazzata funerea, “๐‘€๐‘–๐‘ ๐‘’๐‘Ÿ๐‘’๐‘Ÿ๐‘’”.

Il nuovo lavoro, contraddistinto anche in questo caso dallโ€™utilizzo di bassi elettrici e da distorsioni ombrose si apre con “๐‘‚๐‘› ๐‘กโ„Ž๐‘’ ๐ด๐‘โ„Ž๐‘’๐‘Ÿ๐‘œ๐‘› ๐‘†โ„Ž๐‘œ๐‘Ÿ๐‘ก๐‘ ”, l’inizio della fine.

Le anime dannate vengono accolte solo per essere indirizzate verso un ulteriore, brutale e travagliato destino.

L’album ci rende da subito protagonisti di tempeste emotive impattanti e temporali prorompenti, come possiamo sentire nella seconda traccia “๐ท๐‘’๐‘Ž๐‘กโ„Ž ๐‘œ๐‘“ ๐‘ƒ๐‘œ๐‘ ๐‘’๐‘–๐‘‘๐‘œ๐‘›”.

Il nostro mondo potrebbe essere una cella in cui ci siamo volutamente rinchiusi? Pensiamoci.

In questo caso specifico, la risposta sta nell’acqua, sempre piรน compromessa dallo scorrere degli eventi e ricca di rifiuti.

Nella successiva “๐น๐‘ข๐‘›๐‘’๐‘Ÿ๐‘Ž๐‘™๐‘  ๐‘ข๐‘›๐‘ก๐‘œ ๐‘…๐‘ข๐‘–๐‘› “, la voce espressiva di Nicole F. Delacroix si libera soave mentre la paranoia prende il sopravvento.

La vita svanisce e viene dimenticata in un battito di ciglia, cosa c’รจ oltre?

Quante volte mi sono posta questa domanda, quante poche risposte sono riuscita a darmi.

“๐๐ž๐ฏ๐ž๐ซ ๐ž๐ง๐๐ž๐, ๐ฃ๐ฎ๐ฌ๐ญ ๐Ÿ๐จ๐ซ๐ ๐จ๐ญ๐ญ๐ž๐ง”.

A seguire un brano puramente strumentale, “๐‘‡โ„Ž๐‘’ ๐ท๐‘’๐‘Ž๐‘‘ ๐ป๐‘’๐‘™๐‘š๐‘ ๐‘š๐‘Ž๐‘›”, ci prende per mano e ci fa approdare verso “๐ด๐‘“๐‘ก๐‘’๐‘Ÿ๐‘™๐‘–๐‘“๐‘’ ๐ท๐‘’๐‘—๐‘’๐‘๐‘ก๐‘–๐‘œ๐‘›”, traccia intensa capace di regalare nuove consapevolezze e di porci dinanzi ad una delle tante veritร  che siamo portati a tenere in considerazione durante la permanenza in questo mondo;

Ci rendiamo conto che la pace interiore รจ solo una mera illusione, l’aldilร  non ci salverร  dallo strazio della vita che abbiamo precedentemente vissuto, ma soprattutto, l’abbiamo mai fatto davvero?

Questa domanda esistenziale viene in parte ripresa anche dalla successiva “๐‘†๐‘’๐‘–๐‘ง๐‘–๐‘›๐‘” ๐‘กโ„Ž๐‘’ ๐ธ๐‘ฃ๐‘’๐‘›๐‘ก๐‘–๐‘‘๐‘’” ed io onestamente una risposta al momento, come anticipato in precedenza, non la so nรฉ dare nรฉ immaginare.

Il tutto si “chiude” con “๐ท๐‘’๐‘๐‘Ž๐‘‘๐‘’๐‘›๐‘๐‘’ ๐‘–๐‘› ๐‘€๐‘–๐‘›๐‘œ๐‘Ÿ” il brano maggiormente sperimentale dell’album, un pezzo che cerca di trasmettere un sentimento superstizioso servendosi di un effetto grammofono che ipnotizza.

 

Che dire, “Miserere” potrebbe essere percepito come una raccolta di singoli brani, legati tra loro unicamente da temi comuni ma, in realtร , ognuno di loro possiede una sua anima e un’identitร  ben precisa che va scoperta durante l’ascolto.

All’interno delle tracce che compongono questo percorso tormentato possiamo individuare la sovrapposizione di vari strumenti che alternandosi risuonano prepotenti e stimolano l’ascoltatore, tentando di offrirgli un’esperienza suggestiva, unica e non stereotipata… Lo fanno molto bene.

il genere purtroppo viaggia accompagnato da troppi preconcetti, sarebbe ora di finirla e di ascoltare davvero.

Il mio invito rimane, come sempre, quello di dare una possibilitร  a questi progetti,ย  meritano tanto, hanno molto da dire.

Nell’attesa di nuovo materiale da gustarmi in solitudine vi auguro come sempre un buon ascolto.

๐‘บ๐’Š๐’.

 

Voto: 8

 

TRACKLIST

On the Acheron Shores โ€“ 4:48

Death of Poseidon โ€“ 9:26

Funerals unto Ruin โ€“ 9:40

The Dead Helmsman โ€“ 2:50

Afterlife Dejection โ€“ 8:30

Seizing the Eventide โ€“ 6:40

Decadence in Minor โ€“ 8:57

 

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