In ambito estremo, la Norvegia, dopo quello che è accaduto con il grande successo che ebbe con l’Inner Circle, inizia un declino inesorabile e le nubi stavano oscurando questa terra a livello artistico. Ma per magia una ventata d’aria fresca sta riavvolgendo la madre del Black Metal e di questo ne sono estremamente orgoglioso. La one-man band in questione guidata dal mentore/creatore Mannedaud, che si occupa di tutti gli strumenti in maniera sapiente, può risvegliare il lato oscuro e durante l’ascolto sentiamo il gelo nel nostro corpo, è la stagione perfetta per descrivere “Det Onde Tjernet” e l’inverno con dei riff di chitarra sferzanti e allo stesso tempo maligni quanto basta per rendere il mondo un luogo non sicuro e pieno di insidie e ostacoli. Ogni track riesce a penetrare nella tua mente e da lì non esce mai più, sono una vera trappola con delle spine velenose dove la tua vita è in forte pericolo. La batteria è abbastanza disumana e riesce ad andare in una modalità in your face, dove la parte grezza e distruttiva riesce ad incastrare l’altra parte più ragionata e quasi calma portando l’impeto grazie ad una furia accecante che ovviamente si placa per pochi secondi. La voce è quella spinta indomabile dove il sangue sarà il calore e l’odore che sentirai per l’eternità, per certi versi questo viaggio ci porta negli anni in cui era molto complicato creare una release. Durante l’ascolto del disco possiamo vedere un sole pallido che rimane nascosto all’interno delle nuvole, si iniziano a sentire dei rumori forti e preoccupanti; questi sono i tuoni che iniziano ad annunciare l’apocalisse. La parte micidiale si sente per bene a partire dalla quarta track, “Grufulle Troll”, per poi appesantire il tutto anche con “Kristenmannsblod”. Qua mi ricordano due slavine che andranno a sotterrare il tuo corpo prima di dire qualcosa o gridare per farti aiutare da qualcuno. La ruggine che hanno le due track è un qualcosa che capita raramente di assistere, la compattezza di far mentalmente del male è la cosa che farà tremare tutti in maniera ancor più estrema chi sfida la musica di questo lavoro intitolato “Det Onde Tjernet”. Il vostro corpo verrà ritrovato dopo anni di lunghe e sofferte ricerche, ma quando i tuoi cari vedranno la tua salma rimarranno scioccati, anche perché i lupi hanno fatto la loro parte senza problemi. Questo è quanto, non serve ribadire o sottolineare altro ma basta dire che la morte verrà a trovarvi e sarà l’ultima volta che aprirete bocca.
Il Cattivo Maestro
Consigliato: Cito i Darktheone e i Taake
Voto: 7
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