Kriegsmaschine – Altered States of Divinity

“Altered States of Divinity” dei polacchi Kriegsmaschine, pubblicato nel 2005, è l’album di debutto della band che si caratterizza per un’audace fusione di ferocia e introspezione, navigando tra ritmi veloci e melodie ipnotiche.
L’album si apre con “Ma’aseh Bereshit“, una traccia che stabilisce immediatamente un’intensità implacabile, seguita da altre composizioni che esplorano diverse texture sonore, sempre mantenendo un tono oscuro e minaccioso. È notevole per l’uso predominante del basso e per una produzione che valorizza ogni strumento, risultando in un suono potente e definito.
Le liriche di “Altered States of Divinity” sono riflessive e contemplative, spesso toccando argomenti esistenziali e spirituali, il tutto incastonato in una cornice di satanismo teistico. Questo approccio lirico aggiunge un ulteriore livello di profondità all’esperienza d’ascolto, stimolando l’interpretazione personale.
L’album è stato accolto positivamente per il suo approccio innovativo e la sua capacità di trasmettere emozioni intense attraverso la musica. È stato elogiato per la sua abilità nel bilanciare l’aggressività con un’atmosfera avvolgente, creando un’opera significativa che si colloca in prima linea nel Black Metal. Sebbene non abbia raggiunto un grande successo commerciale, “Altered States of Divinity” ha comunque acquisito uno status tra gli appassionati del genere, soprattutto per quelli interessati a esplorazioni musicali che spingono oltre i confini.
Questo album è un pilastro per gli amanti del Black Metal sperimentale, offrendo un’esperienza d’ascolto impegnativa ma gratificante. Con una valutazione media di circa il 90% sui principali siti di recensioni, “Altered States of Divinity” è celebrato per la sua qualità e il suo impatto duraturo nel tempo.

Voto: 7,5

Harrogat

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