Kommandant

1) Un nome, una vera garanzia assoluta per tutto il globo underground e non solo. Andremo a parlare di un nome che girerà in maniera espansa anche in Europa. Ecco a voi i mortali, strabilianti americani Kommandant. Non inizierò con la domanda canonica della presentazione poiché siete una delle band che non ne ha per niente bisogno, dato che siete sulla bocca di tutti con le vostre ottime release. Quindi, iniziamo subito dalle vostre ultimissime produzioni, “Blood Eel” (2019) e lo split “Kommandant/Fever”, a voi…

Ancora una volta l’album Blood Eel segna un passaggio di liberazione sia in termini di portata che di sperimentazione. Cerchiamo di affrontare nuove sfide con ogni nuova release e sento che ci siamo riusciti. La traccia ICE GIANT è la prima per i Kommandant; per la prima volta è stato usato un sintetizzatore nella fase di registrazione, con l’uso di una lingua straniera, come si è visto nella prima traccia. DEATHWISH dallo split 7” è una canzone registrata durante le sessioni di Blood Eel ma lasciata lì per via dei vincoli di spazio nell’album. Sentiamo che questa canzone non si sposa con le tracce di Blood Edel a livello musicale e direzionale, e l’uso migliore sarebbe stato in una release solista. Ha funzionato perfettamente a tal proposito.

2) Adesso torniamo indietro al vostro debutto con la demo “Iron Hands of Scandinavia” (2006). Com’è cambiato il vostro approccio sulla composizione sia a livello creativo, musicale e testuale? Avete sempre mantenuto intatto il vostro marchio di fabbrica, oppure c’è stato un cambiamento su questi aspetti?

Sicuramente il mio approccio creativo è cambiato dall’EP I.H.O.S. In realtà direi che è cambiato tutto tranne la mia determinazione di restare fedele e onesto con me stesso quando creiamo la nostra musica. Non ho mai creduto di riprodurre lo stesso prodotto due volte ed ecco perché nessuno dei nostri album suona esattamente alla stessa maniera. Ci sono sicuramente delle somiglianze e ciò viene chiamato “stile”. Non mi sono mai limitato nella portata di cosa potrebbero essere il sound o le tematiche ed ecco perché spesso la gente sbaglia a categorizzarci come una band war metal diretta o black metal. Noi sfidiamo le categorie convenzionali. L’unica qualificazione per un album dei Kommandant è quella di offrire qualche sorta di letalità e di provocazione e certamente lo abbiamo fatto fino adesso.

3) Quand’è che la parte celebrativa del vestiario è importante per i Kommandant? Voglio dire, la combinazione visiva e musicale è una delle cose che curate molto attentamente? Ti vedi come un Comandante dell’Apocalisse, oppure approfondisci le aree della mente/spazio/tempo?

Sì, la tua descrizione ci sta. L’espressione uniformata dei Kommandant non è solamente specifica per nessun genere, passato, presente o futuro. Appartiene piuttosto a tutti e tre in maniera simultanea; un viaggiatore del tempo in tutti e tre i regni. Il modo in cui appariamo sul palco è abbastanza deliberato, sin dai primissimi dettagli delle maglie dei nostri colletti e dei bottoni dei nostri abiti. La maschera rappresenta la nostra disumanizzazione, ma può anche rappresentare la guerra e l’oppressione. Tutto ciò che riguarda la nostra apparenza può e deve essere preso come una metafora. La nostra apparenza e la nostra musica sono inseparabili. Sono un unico organismo.

4) Guerra, Morte, Nichilismo: queste parole possono essere condivise dall’atteggiamento dei Kommandant?

Sì. Questo e altro. Abbiamo la nostra interpretazione di ciò che mettiamo, e lasciamo molto di più all’interpretazione dell’ascoltatore. Mi sono sempre piaciute le band che hanno offerto questo tipo di interazione con la loro arte, e lo sto tramandando esattamente alla stessa maniera nella creazione della mia musica. Per me creare questa musica è molto personale e vitale. Anche tutti i componenti devono sentire questo senso di appartenenza ai Kommandant, altrimenti semplicemente non possono rimanere. Questo spiega in parte i molti cambi di formazione che abbiamo provato negli anni.

5) Gli umani cosa dovrebbero aspettarsi dalla vostra esibizione live? Come vengono decapitati, privati dei loro cervelli al punto di causare problemi irreversibili al loro sistema nervoso? Sentirsi scomodi per la merda benpensante quanto vi eccita e quanto soddisfa il vostro io?

Sento che l’arma segreta dello show dei Kommandant sia la pazienza mostrata nella presentazione. Se noti nella maggior parte della nostra musica, un’impressione di complessità è ciò che uno sente, ma non è proprio così. La maggior parte delle canzoni dei Kommandant possono avere in media 7 minuti di lunghezza o di più, ma in realtà consiste solamente in una manciata di movimenti, e perciò abbastanza semplice nella struttura attuale. Tendiamo ad essere ripetitivi, lunghi, e disegnati nelle nostre canzoni, al punto di un ritmo esasperante, e questo accade a livello inconscio. Spesso le nostre canzoni sono composte anche con indicazioni di tempo dispari. Questo è del tutto deliberato e funziona per renderlo scomodo all’ascoltatore a livello di subconscio. La pazienza è ciò che viene richiesta per creare risultati claustrofobici e gli stessi elementi vengono applicati nelle nostre apparizioni dal vivo.

6) Avete firmato per un’etichetta italiana (Trieste), la Aeternitas Tenebrarum Music Fundamentum, di Diego Matejka (leader indiscusso degli Absentia Lunae). Il lavoro fatto per i Kommandant vi soddisfa del tutto? L’etichetta stessa potrebbe aver dato qualcosa di nuovo alla vostra band? Come vi siete messi in contatto?

I Kommandant hanno un rapporto eccezionale con la A.T.M.F. e ce l’ha avuto sin dall’inizio. Diego è diventato un nostro ottimo alleato sia a livello di affari che personale. Lui e la sua etichetta hanno gli stessi obiettivi come i Kommandant e non siamo per niente interessati a cercare una qualsiasi nuova label. L’A.T.M.F. è la nostra casa. Lui ci supporta al 100% un nuovo album dei Kommandant, non importa il contenuto.

7) Come vedresti la possibilità di un live Kommandant/Absentia Lunae in Italia? Quanto si sposano in maniera indissolubile le parti filosofiche dei due progetti, senza perdersi in termini di male e distruzione?

Abbiamo considerato questo come un pacchetto itinerante, e si è avvicinato alla realtà per l’Europa alla fine del 2020, ma ovviamente il mondo intero è chiuso ora; quindi, questo dovrà essere considerato per una possibilità futura. Gli Absentia Lunae hanno delle somiglianze ovvie sia nelle tematiche che nelle apparenze dal vivo, ma le band sono abbastanza autonome l’una dall’altra. Musicalmente, le due band non sembrano per nulla simili, nonostante le somiglianze nell’estetica dal vivo. Non siamo in conflitto.

8) Cosa bolle nel vostro calderone? Ci sono delle notizie che volete condividere con noi?

I Kommandant hanno completato 5 canzoni per il nuovissimo album. Abbiamo in mente di essere in studio nell’inverno del 2020, in attesa del nostro progresso. Ho in mente di andare a registrare quando finalizzeremo le 8 canzoni e vediamo cosa possiamo fare. Il materiale si differenzia un po’ dal Blood Eel e siamo fiduciosi del fatto che sarà il nostro miglior materiale da datare.

Il Cattivo Maestro

 

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