Intervista con Scott Fuller , nuovo batterista dei Morbid Angel

L’intervista è stata realizzata qualche anno fa, e faceva parte del giornalino cartaceo del divulgativo dell’associazione VAULT LAB distribuito gratuitamente durante il nostro festival VALLE CAUDINA METAL FEST, siccome siamo contenti dell’intervista svolta, che rappresenta per noi un ottimo traguardo (siccome i Morbid Angel sono tra i nostri gruppi preferiti) abbiamo deciso di renderla disponibile in versione virtuale!

Prima di iniziare l’intervista, vorremmo ringraziarvi per il vostro tempo e la vostra cortesia a nome di Vault Lab (nella figura di Graziano Ciccarelli), per noi è davvero un onore poter intervistare un artista del tuo calibro!
È così bello conoscervi ragazzi! Grazie per avermi!

 

– Cosa ha guidato la tua passione per la musica? L

a scelta di suonare uno strumento è andata di pari passo con la tua passione per la musica o è stata una cosa che hai sviluppato in seguito?

Sono cresciuto in una bella famiglia di musicisti, mio ​​fratello suonava un po’ la batteria, quindi penso di aver iniziato a suonare grazie a lui.

– Quali sono le tue “radici musicali”? Hai sempre voluto fare death metal o c’erano altri generi? Quali artisti ti hanno influenzato?

Mia madre è originaria di Cuba, quindi crescendo sono stata esposta a molti dei suoi di lei music di lei & music di lei degli anni ’70, quindi questa è stata un’enorme influenza su di me. Ma direi che la canzone dei Guns N ‘Roses per il film “Terminator 2” è stata ciò che mi ha fatto appassionare al metal!

– Qual è la tua idea di groove e come concepisci le parti di batteria magari mentre componi una canzone?

Direi che cerco solo di reagire al riff (di qualsiasi strumen

to) in modo naturale e di vedere cosa viene fuori, cercando anche di mantenere le cose fresche e diverse.

– Prima dei Morbid Angel, quali erano i tuoi progetti musicali? Quali progetti porti in parallelo?

Sì, direi che ero conosciuto principalmente per aver suonato con la mia band Errorgeist così come in passato con band come Annihilated, Abysmal Dawn, Monte Pittman e Havok.

– Puoi parlarci della tua collaborazione con SPAUN Drums e del concetto alla base del tuo caratteristico rullante? I rullanti ventilati erano una scelta nel metal e nel punk dei primi anni 2000, sempre un po’ poco conosciuti, ma penso che la scelta sia perché ha un volume esagerato, vero? Puoi dirci meglio?

Sì, Brian il proprietario è un tipo fantastico! L’ho incontrato un paio di volte nel corso degli anni e ho sempre amato i loro tamburi. Così abbiamo chiacchierato e abbiamo fatto andare le cose! Molto entusiasta! Sì, lo sfiato è da un po’ uno dei marchi di fabbrica di Spaun. Per il mio suono in realtà preferisco la versione del rullante che abbiamo che è senza sfiato. tuttavia puoi ordinare il rullante a tuo piacimento ventilato o senza sfiato. Il laccio è un mostro assoluto! E funziona alla grande con tutti gli stili di musica!

– Cosa ti ha spinto a collaborare con l’italianissima UFIP (tra l’altro uno dei miei brand preferiti, ndr)? Quale set usi e quale è la tua serie preferita?

Il mio amico mi ha messo in contatto con loro mentre stavo cercando una nuova casa per piatti, ed è stato un gioco da ragazzi entrare a far parte di UFIP quando era un’opzione, sono stato onorato di entrare a far parte di un marchio così iconico con una grande eredità e prodotti così fantastici. Suono principalmente i piatti della serie Bionic

– Con quali altri marchi collabori?

Oltre a Spaun e UFIP, sostengo con orgoglio anche le chitarre Vic Firth Drumsticks e ESP

– Che tipo di pedali usi? Che tipo di ambientazione preferisci e quale tecnica? Puoi anche illustrare la tua filosofia che ruota attorno al tuo tipo di batteria?

Uso ancora i miei fidati pedali Pearl Eliminator a doppia catena con le camme rosse. Il mio obiettivo con i miei pedali è di voler sempre

essere in grado di ottenere un buon suono solido da ogni nota su un groove, ma anche essere in grado di suonare death metal a ritmo veloce, quindi trovare quell’equilibrio nelle impostazioni dei pedali e definire la tua tecnica è la chiave per me.

Puoi parlarci della preparazione per un tour? Come li affronti? Che sistema di monitoraggio hai sul palco e perché?

Certo, mi eserciterò da solo con la scaletta approssimativa prima di incontrare tutti i tizi in Florida, proveremo e colpiremo duramente per un pa

io di settimane e poi partiremo! Uso una configurazione relativamente semplice, eseguo un mixer a 4 canali con le orecchie che hanno uscite dirette di entrambe le chitarre, la mia cassa e la voce, inoltre farò eseguire all’ingegnere di scena solo i sottotitoli dei miei calci sul riser della batteria.

– Visto che siamo italiani, vorremmo sapere quali band metal italiane ti piacciono, se non ci sono puoi indicare i tuoi primi 5 gruppi che per te non dovrebbero mancare nella tua collezione personale

Sì, certo, sono sempre stato ovvi

amente sbalordito da Fleshgod e qualsiasi cosa facciano quei tizi, ho anche condiviso il palco una volta con i Lacuna Coil, ed è stato fantastico ed erano molto carini! A parte loro, dovremo tutti uscire presto e voi ragazzi potete condividere con me le cose che vi piacciono di cui forse non ho sentito parlare!

– Lo spazio a nostra disposizione è terminato! Vi ringraziamo sinceramente Potete salutare i lettori di Degenerate Art ‘Zine? Allora raccontaci tutti i tuoi canali social dove magari fan o professionisti possono raggiungerti!

Sì, certo, grazie mille per avermi ospitato! E spero di vedere presto tutti voi Zine-heads in tournée in Italia! Sì, mi trovi su instagram @Annihilatedrums, anche su YouTube come Annihilatedrums

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