“Insantification” è un album della band brasiliana In Memorian, pubblicato nel 1996, è caratterizzato dalla sua fusione unica del Black Metal con elementi di Death, accompagnato da un’atmosfera oscura e suggestiva.
“Insantification” è stato registrato l’album presso gli studi Dramma e Polifonia, con la produzione affidata a Tarso Senra e alla band stessa, segnalando un approccio DIY alla creazione musicale.
L’album si apre con “Centuries of Sortilege (Intro)“, che introduce l’ascoltatore a un mondo di rituali oscuri e antiche profezie. Seguono brani come “As the Prediction” e la title track “Insantification“, che mescolano riff aggressivi e strutturazioni complesse, caratterizzate da un impatto emotivo profondo. Le tracce “Stream of Evil” e “Final Torment” esplorano ulteriormente la dualità tra black e death metal, mentre “Living in the Unlight” chiude l’album su toni cupi e riflessivi.
La formazione per “Insantification” include Wilson Junior alla voce, chitarra e tastiere, Célio Oliveira al basso e Ales Sandre alla batteria. Il contributo di Eugêneo “Dead Zone” alle tastiere arricchisce la palette sonora dell’album, mentre il logo della band, disegnato da Christophe Szpajdel, e la copertina di Marcos Bicalho contribuiscono all’identità visiva dell’album, rendendolo immediatamente riconoscibile nel panorama metal brasiliano.
Nonostante “Insantification” non abbia ricevuto un’ampia attenzione mainstream al momento della sua uscita, l’album ha guadagnato col tempo un seguito di culto, apprezzato per il suo approccio sperimentale e per l’atmosfera unica che riesce a creare, rappresentando inoltre un esempio significativo della scena metal brasiliana degli anni ’90, dimostrando come i generi estremi possano essere reinterpretati con originalità e passione.
“Insantification” di In Memorian è un viaggio intrigante nel cuore oscuro del metal brasiliano, che mescola con abilità l’aggressività del Black Metal con la profondità emotiva del Death, distinguendosi per la sua atmosfera unica e per la sua capacità di trascendere i confini dei generi, offrendo un’esperienza d’ascolto indimenticabile per gli appassionati di musica estrema.
Voto: 7
Harrogat
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