Hadit – “Metaphysical Engines Approaching The Event Horizon”

Gli Hadit tornano, dopo 3 anni dall’uscita di “π‘Šπ‘–π‘‘β„Ž π½π‘œπ‘¦ 𝐴𝑛𝑑 π΄π‘Ÿπ‘‘π‘œπ‘’π‘Ÿ π‘‡β„Žπ‘Ÿπ‘œπ‘’π‘”β„Ž π‘‡β„Žπ‘’ πΌπ‘›π‘π‘œπ‘šπ‘šπ‘’π‘›π‘ π‘’π‘Ÿπ‘Žπ‘π‘™π‘’ π‘ƒπ‘Žπ‘‘β„Žβ€, per scuoterci ancora.

Ho amato quell’album e non posso nascondervi che poco dopo aver finito di ascoltare per la prima volta “π‘€π‘’π‘‘π‘Žπ‘β„Žπ‘¦π‘ π‘–π‘π‘Žπ‘™ 𝐸𝑛𝑔𝑖𝑛𝑒𝑠 π΄π‘π‘π‘Ÿπ‘œπ‘Žπ‘β„Žπ‘–π‘›π‘” π‘‡β„Žπ‘’ 𝐸𝑣𝑒𝑛𝑑 π»π‘œπ‘Ÿπ‘–π‘§π‘œπ‘›”

ho pensato: “ci risiamo”.

La band, formatesi nel 2013, continua a dimostrare di disporre di una forte personalitΓ … un’individualitΓ  capace di andare ben oltre gli schemi predefiniti del genere, difatti, anche in questo caso si Γ¨ spinta oltre, dando vita ad un disco pauroso, in tutti i sensi.

Dal primo ascolto si possono cogliere dettagli innovativi capaci di catapultare l’ascoltatore in una dimensione peculiare…carica di sonoritΓ  ipnotiche e trascendentali che rimangono perΓ² fedeli a quei toni soffocanti che identificano il progetto.

I brani che compongono l’album si rifanno ad un death metal tetro, contaminato dalle consuete influenze black, capace di far viaggiare in quel cosmo lontano rappresentato non solo dalla musica ma anche dallo splendido artwork che la inquadra.

L’universo degli Hadit si anima nuovamente di contrasti, a dominare sono il bianco e il nero, da sempre utilizzati dall’uomo per segnalare un qualcosa di profondo, enigmatico e carico di sfumature.

Nel disco possiamo infatti notare cambi di umore, passaggi che variano la loro intensitΓ  nel giro di pochi secondi…un dualismo che personalmente apprezzo, non poco.

Il brano di apertura, β€œπ΅π‘’π‘π‘œπ‘šπ‘–π‘›π‘” π‘‡β„Žπ‘’ πΏπ‘–π‘”β„Žπ‘‘ πΈπ‘‘π‘’π‘Ÿπ‘›π‘Žπ‘™π‘™π‘¦ π‘‡π‘Ÿπ‘Žπ‘£π‘’π‘™π‘™π‘–π‘›π‘” 𝑂𝑛 π‘‡β„Žπ‘’ π‘ƒπ‘Ÿπ‘œπ‘‘π‘œπ‘› π‘†π‘β„Žπ‘’π‘Ÿπ‘’β€, si presenta malinconico, ma la tristezza viene presto accantonata per convertirsi in collera e lasciare spazio ad un’ancor piΓΉ violenta β€œπΌπ‘›π‘‘π‘’π‘Ÿπ‘ π‘‘π‘’π‘™π‘™π‘Žπ‘Ÿ π‘€π‘’π‘‘π‘–π‘’π‘šπ‘  π‘…β„Žπ‘Žπ‘π‘ π‘œπ‘‘π‘¦”.

E poi? E poi per rendere ancora tutto piΓΉ intrigante, nel terzo brano “π‘‡β„Žπ‘Ÿπ‘’π‘’ π‘Šπ‘Žπ‘¦π‘  π‘œπ‘“ π·π‘’π‘Žπ‘‘β„Ž π΄π‘“π‘‘π‘’π‘Ÿ πΊπ‘Ÿπ‘Žπ‘£π‘–π‘‘π‘Žπ‘‘π‘–π‘œπ‘›π‘Žπ‘™ πΆπ‘œπ‘™π‘™π‘Žπ‘π‘ π‘’”Β  al minuto (2.13) una voce pulita recita versi delicati, palesando nuovi orizzonti, cullandoci verso di lei per visitarli.

Il tempo scorre, ci inghiotte e in un attimo si arriva alla traccia conclusiva β€œπ·π‘Žπ‘™ π‘‡π‘Ÿπ‘Žπ‘šπ‘œπ‘›π‘‘π‘œ 𝑆𝑒𝑙 π‘π‘’π‘™π‘™π‘Ž, π·π‘œπ‘£π‘’ πΉπ‘’π‘œπ‘π‘œ π·π‘–π‘£π‘’π‘›π‘‘π‘Ž πΆπ‘–π‘’π‘™π‘œβ€ che trovo davvero incisiva, partendo dal titolo che affascina e che rende in tutto e per tutto l’essenza del brano.

Una domanda riecheggia, tormenta e infuoca il firmamento: “dimmi solo dove sarΓ²?”…

Mi ha colpita molto, forse proprio per l’immediata comprensione del quesito, forse perchΓ© come dicevo, il titolo attira l’attenzione… Un bel pezzo, come gli altri del resto.

Beh, un ritorno degno di nota.

La band si Γ¨ servita al meglio della collaborazione di artisti altrettanto talentuosi (di cui probabilmente parlerΓ² in futuro), artisti che hanno contribuito ad arricchire il disco rendendolo ancora piΓΉ penetrante.

Come ci hanno ricordato i ragazzi sui social infatti, “π‘€π‘’π‘‘π‘Žπ‘β„Žπ‘¦π‘ π‘–π‘π‘Žπ‘™ 𝐸𝑛𝑔𝑖𝑛𝑒𝑠 π΄π‘π‘π‘Ÿπ‘œπ‘Žπ‘β„Žπ‘–π‘›π‘” π‘‡β„Žπ‘’ 𝐸𝑣𝑒𝑛𝑑 π»π‘œπ‘Ÿπ‘–π‘§π‘œπ‘›” si distingue dai lavori precedenti anche e soprattutto per la presenza di G.G. (Cosmic putrefaction, Vertebra atlantis) come membro attivo; lo vediamo occupato nella gestione delle linee di basso, degli arrangiamenti di synth, di alcune chitarre aggiuntive e dei cori…

E per la comparsa, per la prima volta in assoluto, di ospiti alla voce.

Per essere piΓΉ precisi:

A. Zorath (Black Oath, The rite) nella traccia 3

Andrea collaro (Devoid of Thought Necronauta, Kollaps) nella traccia 6

Omega (Nubivagant, Darvaza) nella traccia 7

SarΓ² sincera, mi aspettavo grandi cose e ho ascoltato un bell’album.

Non posso che gioire per la pubblicazione di questo nuovo gioiello che finisce dritto nel mio carrello di bandcamp.Β 

 

Come sempre, vi invito ad ascoltarlo.

 

Sosteniamo queste realtΓ .

 

π‘Ίπ’Šπ’.

 

Voto: 8.5

 

TRACKLIST

1.Becoming the Light Eternally Driving on the Photon Sphere

2.Interstellar Medium’s Rhapsody

3.Three Ways of Death After Gravitational Collapse

4.Screaming from the Throat of a Reversed Light Being

5.Find Your Death, Cosmic Wreckage

6.Blood and Gods Know Where Weakness Is

7.The Eternals’ Dream Out of Time and Frames

8.Del tramonto sul nulla, dove fuoco diventa Cielo

Instagram

Facebook

BandcampΒ