Grievance – Nos Olhos da Coruja

 

 

 

 

 

Koraxid è il polistrumentista che guida questa nave Grievance dal lontano 1997 verso i torrenti più cupi, pronti a farti vedere senza fantasie cosa significa un popolo sofferente, dove gli attacchi aerei dei luridi nemici compiono dei genocidi. I vent’anni di questa one man band non si sentono in maniera eccessiva, sembra quasi appena nato il progetto, forse la freschezza e intelligenza di come riesce ad assemblare con estrema semplicità.  La release “Nos Olhos da Coruja” la definisco come un guerriero pronto a farci tornare nel medioevo, senza l’aiuto di nessuna arma tecnologica o chimica, solo una spada rudimentale senza nessun scudo per proteggere il tuo corpo da qualche colpo inferto dal tuo nemico. E questo guerriero non si ferma neanche se la strada sarà lunga e tortuosa e i corpi dilaniati in terra non si potranno neanche contare, visto il numero immenso, giorno dopo giorno. Queste righe mi sono venute in mente senza troppi problemi, grazie alla registrazione rozza dove permette di dare la vera essenza di queste guerre ad armi quasi nude e ti porta negli stessi momenti di chi sopra vive e di chi soccombe. Questo “Nos Olhos da Coruja” posso affermare che risulta essere un disco di notevole spessore e merita la dovuta attenzione, grazie ad un accattivante black metal malinconico, ma anche fuorviante su come riesce a sputare la crudeltà della società odierna, senza lasciarci neanche un attimo lontano da eventuali corde che vanno a soffocare il nostro respiro. Il flusso che queste tracce offrono è innegabile, sia quelle più lunghe, ma anche quelle più brevi mettendo in risalto sempre l’atmosfera della maledizione. L’enfasi della strana strada di alcune fasi epiche porta paura per quello che potrà accadere in poco tempo. È rarissimo trovare questo senso di coinvolgimento nel black metal, ma questa volta si sono oltrepassate le barriere di un genere così tanto di nicchia. La opening track del disco “Lâmina Anciã” è quella che getta benzina per sancire una nuova guerra nucleare del futuro e si passa in un attimo dal passato al nuovo millennio. Invece “Presságio” è un’altra situazione non di semplice gestione e questo porta ad usare le armi chimiche per spazzare via un’intera nazione dalla faccia della terra. I trentotto minuti e 47 secondi saranno il countdown della fine con cui si chiuderà per sempre.

Consigliato: Chi non ama Dakthrone,Mayhem e sua maestà Burzum? Godete luridi bastardi.

Voto: 7

Il Cattivo Maestro

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