Desaster – A Touch of Medieval Darkness

“A Touch of Medieval Darkness” è il secondo album dei Desaster, band tedesca che è riuscita ad unire due generi come il Thrash e Black Metal in un’unica soluzione. Pubblicato nel 1996, “A Touch of Medieval Darkness” ha lanciato la band nel panorama metal, grazie alla sua capacità di unire melodie oscure e riffs incisivi con un’atmosfera medievale e un pizzico di mistero.
L’album si apre con “Skyline in Flames“, un intro che prepara l’ascoltatore all’immersione in un mondo di battaglie e miti antichi. Il brano successivo, “In A Winter Battle“, fa notare un accento melodico di chitarra che ricorda il heavy/power metal di metà anni ’80, mentre il vocalismo, crudo e selvaggio, ricorda lo stile vocale di Satyr nei primi Satyricon.
La title track, “A Touch of Medieval Darkness“, rappresenta un esempio eccellente della capacità dei Desaster di combinare la durezza metallica con melodie di ispirazione medievale, mentre la voce di Occulto contribuisce all’aura Black Metal necessaria.
Il titolo dell’album e la musica ricordano il fascino per l’epoca medievale, con riferimenti a battaglie, oscurità e un senso di avventura che traspare dalle liriche. Tuttavia, non è solo un’esplorazione nostalgica del passato, ma anche un’interpretazione unica del Black Metal che sfida i confini tradizionali del genere.
“A Touch of Medieval Darkness” è stato apprezzato e lodato per la sua originalità e la sua capacità di restare fedele alle radici del Black Metal pur esplorando nuovi territori sonori. Sebbene non sia considerato all’altezza di capolavori del metallo melodico come “Storm of the Light’s Bane” di Dissection, l’album ha ottenuto una buona posizione tra gli appassionati del genere per il suo approccio unico e la sua atmosfera coinvolgente.
Questo lavoro rimane quindi un album significativo nel panorama del Black/Thrash Metal, apprezzato sia per la sua fedeltà al genere che per la sua volontà di esplorare nuove dimensioni musicali, cosi i Desaster sono riusciti a dimostrare che è possibile onorare le radici del Black Metal aggiungendo elementi unici che arricchiscono il genere, creando un’opera che, ancora oggi, continua a essere scoperta e apprezzata da nuovi ascoltatori.

Voto: 8

Harrogat

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