Deadly Carnage

 

1) Classe/eleganza hanno solo un nome Deadly Carnage che riescono sempre a deliziare i nostri palati con delle produzioni sorprendenti e sopra le righe. Apriamo subito le danze con il bellissimo “Through the Void, Above the Suns” (2018) inviato in versione vinile ci tengo a precisarlo. Vorrei sapere anche i particolari più piccoli del vostro ultimo parto…

“Through the Void, Above the Suns” ha avuto una fase compositiva lunga e decisamente non lineare; abbiamo passato oltre tre anni a comporne i brani, tra periodi intensi, pause forzate, cambi di line-up e voglia di lavorare a qualcosa di nuovo. Nelle prima fasi non avevamo un’idea fissa su ciò che volevamo creare, abbiamo semplicemente lasciato che i brani e le idee fluissero spontaneamente fino a convergere in un punto comune. Non siamo persone che scelgono le proprie mosse a tavolino, facciamo semplicemente quel che vogliamo senza porci delle barriere  “Through the Void, Above the Suns” è nato in questa maniera, è stato creato in continua evoluzione; dal primo giorno di composizione sino all’ultimo giorno passato in studio.

2) Personalmente ricordo un altro vostro capolavoro chiamato “Sentiero II – Ceneri” che uscì per la preci

sione nel 2011. Fate un tuffo nel passato e ditemi che ricordi conservate ancora tuttora della suddetta release? Quanto passione scorreva nelle vostre vene quanto si stava componendo tale gemma?

Sono passati ormai dieci anni dall’uscita di quell’album e ancora di più dal periodo in cui ci stavamo lavorando, ma ricordo molto bene come andarono le cose. Era un periodo in cui avevamo molta voglia di sperimentare, di vedere cosa sarebbe venuto fuori. Avevamo molte idee e spesso c’erano contrasti dentro la band, perché non sempre queste idee andavano nella stessa direzione, ma alla fine la volontà di creare quell’album è stata più forte delle divergenze e la band ne è uscita più unita di prima. “Sentiero II” è stato il nostro album di rottura, quello con cui abbiamo capito che non ci interessava nulla delle etichette che ci affibbiavano, la cosa importante era fare solo quel cazzo che volevamo.  

3) Le vostre continue prove artistiche le vedo come se fossero delle pitture in continua trasformazione senza mai farsi condizionare da nessuno e in continua espansione di una classe cristallina. Se un giorno un pittore volesse disegnare su tela una vostra copertina, su quale cover cadrebbe la scelta?

Potrebbe sembrare banale, ma mi piacerebbe che un pittore si dedicasse alla copertina di “Decadenza” il nostro album d’esordio. È un album concepito ispirandoci ai quadri di Francisco Goya; quindi, è per sua natura l’album più adatto allo scopo.

4) Le vostre liriche sono decisamente più sofisticate e ricercate rispetto alle band che suonano Black Metal. Andate proprio alla ricerca di una corrente di pensiero come l’esistenzialismo che raggruppa argomenti come quelli umani e sociali, la filosofia, la letteratura e l’arte. Filosofi come Julius Evola, Giovanni Gentile, Giovanni Papini possono essere dei mentori che hanno e andranno ha influenzare un nome come Deadly Carnage?

Indubbiamente i poeti e filosofi del ‘900 sono stati importanti per la nostra formazione culturale, mi riferisco ad esempio a Nietzsche o D’Annunzio. Questo tipo di letture ha indubbiamente influenzato i nostri primi lavori. Ma non vorrei far credere che la filosofia del ‘900 sia l’unica ad aver dato degli apporti alla nostra musica, ad esempio durante la lavorazione di “Through the Void, Above the Suns” il nostro sguardo è stato rivolto principalmente alla filosofia del mondo classico. E ‘importante comprendere il mondo anche attraverso le grandi menti artistiche del nostro mondo.

5) La vostra evoluzione lirica potrebbe andare a toccare anche un’altra corrente come il Dadaismo? (uno dei creatori fu proprio Tristan Tzara). Voi vi sentite in qualche modo dadaisti quindi delle persone totalmente attive che vivono solo di azioni? E se vi cito anche un altro grande scrittore come il futurista Filippo Tommaso Marinetti e se vi chiedo di scegliere un libro che vi ha colpito per impeto e passione quale sarebbe?

Il parallelismo che fai tra la nostra musica e il dadaismo è estremamente interessante. Da un certo punto di vista anche noi, come i dadaisti, rifiutiamo gli standard artistici convenzionali, siamo mossi da questa volontà per avere una libertà artistica priva dai vincoli che sono imposti dal mercato. Abbiamo sempre fatto precisamente quel che volevamo e sempre lo faremo, ci piace essere coerenti solo con noi stessi. Parlando in maniera del tutto personale posso dire che Marinetti fa parte del mio background culturale come tutta l’avanguardia del ‘900 italiano, ma sempre parlando a livello personale, essendo un amante dei romanzi, mi sentirai di citare “ Il Piacare” di D’Annunzio libro che lessi quando era molto giovane (poco prima di diplomarmi) e mi influenzò profondamente.

6) Se un regista venisse da voi e vi propone di girare un film che tipo di film calzerebbe a pennello con la vostra musica?

Sono un grande appassionato di cinema, ma la domanda che fai non è affatto semplice. La nostra musica è conc epita come qualcosa di estremamente meditativo e il tutto è estremamente referenziato; quindi, mi sentirei di accostarla alle opere di Ingmar Bergman (1918 – 2007), come ad esempio “Il Settimo Sigillo” (1957) il qualche ha ispirato il nostro brano “Ceneri”. Ovviamente non voglio peccare di presunzione, per quanto io sia fiero e soddisfatto di quanto i Deadly Carnage hanno prodotto sino ad ora, non mi permetterei mai di paragonarci al genio che era Ingmar Bergman-

7) Nell’ultimo Full-length dato alle stampe possiamo sentire le doti canore di Alexios Ciancio che riesce con maestria a passare dal cantato tipicamente Black Metal al pulito, quanto questo connubio sarà un marchio di riconoscimento della band, andando avanti col tempo per caso andrete anche a sconfinare su sonorità tipicamente Neofolk?

Alexios è un ottimo vocalist, il suo contributo alla voce (e ai testi) è quanto di meglio poteva capitarci. Suona con noi sin dal 2010 come chitarrista, ma solo con “Through the Void, Above the Suns” il suo ruolo è diventato anche quello di cantante. Ha tanta esperienza dietro al microfono, maturata in passato (e anche attualmente) in realtà musicali anche differenti dalla nostra. Alexios ha la capacità di riuscire a trasmettere qualcosa usando poche parole. Attualmente stiamo lavorando ad un nuovo album e la voce di Alexios risulterà centrale nei nuovi brani ma rimanendo in armonia con tutti gli strumenti, nello specifico stiamo cercando di utilizzare la sua voce esattamente come fosse uno strumento in più. Non voglio rivelare troppo sul nostro nuovo lavoro, è ancora presto, ma uno dei brani la voce di Alexios sarà la vera protagonista, non vorrei definire questo brano Neofolk, ma sicuramente le influenze di quel tipo ci saranno.

8) L’idea di portare alla luce un vostro lavoro interamente strumentale potrebbe realizzarsi con tanto di una piccola orchestra e rendere un Arte musicale fuori da ogni canone sonoro?

Indubbiamente questa idea è estremamente interessante. Noi componiamo i nostri brani per fare in modo che riescano a trasmettere il proprio messaggio anche se fossero privi di voce, quindi ci troviamo a nostro agio con brani esclusivamente strumentali (ce ne saranno anche nel nuovo album), così come ci troviamo molto bene ad inserire nella nostra musica strumenti “classici” come archi, fiati, legni e piano come appunto abbiamo fatto in parte con “Through the Void, Above the Suns”, quindi chi lo sa, magari in futuro riusciremo a realizzare qualcosa del genere, confesso che mi piacerebbe!

Contatti:

Bandcamp.com

Lumis – Deadly Carnage – Deezer

Facebook

Instagram

Spotify