L’album “Imperator” del gruppo Black Metal sloveno Dalkhu, pubblicato indipendentemente il 6 ottobre 2010, si può definire come “extreme sinister metal”. Questo debutto si caratterizza per un approccio crudo e diretto, con una produzione grezza che valorizza chitarre clangenti e una batteria prepotente, contribuendo a creare un’atmosfera oscura e instabile.
L’influenza di band come i primi Sepultura e i più tardivi Mayhem è evidente, offrendo una varietà di riffs e strutture musicali che mantengono l’ascolto coinvolgente e imprevedibile. Tracce come “Rendezvous With Destiny” e “Awakening of Millenniums” si distinguono per i cambi di ritmo e l’introduzione di elementi melodici che equilibrano l’aggressività delle composizioni.
Nonostante la sua natura underground e una produzione limitata a soli 300 esemplari, “Imperator” ha ricevuto recensioni positive per la sua capacità di fondere ferocia e sperimentazione. È stato lodato per la sua coerenza artistica e per il tentativo riuscito di rinnovare il genere con un tocco personale e innovativo.
“Imperator” si distingue nella scena musicale estrema per la sua capacità di offrire un’esperienza d’ascolto sfidante ma gratificante, affermando i Dalkhu come una band capace di lasciare un’impronta nel panorama del metal. L’album è consigliato agli ascoltatori alla ricerca di qualcosa di genuinamente radicale e distintivo nel Black Metal moderno, essendo celebrato per la sua qualità e l’impatto duraturo nel tempo.
Voto: 7
Harrogat
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