“Ascetic Meditation of Death” è un album dei Cult of Fire che esplora tratti del Black Metal meno canonici con un tocco unico che incorpora elementi della mitologia induista, concentrandosi in particolare sulla dea Kali. Questo album del 2013 si discosta dai temi tradizionali del Black Metal, optando invece per una ricca tessitura di suoni e riferimenti culturali che lo rendono unico nel genere.
L’album inizia con un mix di sitar dal suono sinistro e strumentazione Black Metal tradizionale, creando un palcoscenico tematico che rende omaggio alla Dea Kali per tutta la sua durata. Non è solo la focalizzazione tematica che distingue l’album; è anche la composizione musicale che combina elementi selvaggi e melodici in egual misura. È interessante notare che l’album riesce ad essere notevolmente ascoltabile, con brani come “काली मां” (Kali Ma) e “खण्ड मण्ड योग” (Khanda Mand Yoga) che sostituiscono i tradizionali cori sintetizzati con un organo Hammond, aggiungendo uno strato insolito ma adatto alla base del Black Metal.
Le critiche notano che mentre l’album inizia con un’energia feroce, vacilla un po’ nell’aggressività nella sua seconda metà, dove lo stile unico della band diventa meno pronunciato. Nonostante questi momenti, la maestria musicale è ben accettata, e il viaggio spirituale e atmosferico intrapreso dall’album rimane coinvolgente. Presenta un’esperienza immersiva nel tema della morte e della rinascita, allineandosi alla duplice natura di Kali come sia una figura distruttrice che una figura materna.
“Ascetic Meditation of Death” integra elementi musicali orientali senza lasciarli predominare sul nucleo del Black Metal Tracce come “संहार रक्त काली” (Samhara Raktha Kali) combinano con successo impulsi melodici con Black Metal brutale, migliorando l’effetto atmosferico. L’album è stato descritto come Black Metal atmosferico con un’aggiunta di dimensione orientale, rendendo la sua atmosfera unica e coinvolgente. È considerato un degno seguito del debutto dei Cult of Fire, dimostrando la loro capacità di fare qualcosa di fuori dal comune all’inizio della loro carriera. La miscela di brutalità del Black Metal e musica atmosferica influenzata dall’Est rende questo album un ascolto affascinante.
“Ascetic Meditation of Death” è una testimonianza dell’approccio innovativo dei Cult of Fire, lasciando in disparte le solite tematiche Black Metal e spostandosi su tematiche più di nicchia, intrecciando una narrazione complessa intorno alla Dea Kali con profondità sia musicali che tematiche. Nonostante alcune critiche per l’esecuzione nella seconda metà, l’album è celebrato per il suo mix di Black Metal atmosferico con elementi tematici orientali, stabilendo i Cult of Fire come una band non temeraria nell’esplorare ed espandere i confini del genere.
Voto: 7,5
Harrogat
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