Borknagar – Fall

È da oggi disponibile, dopo un lungo silenzio, il dodicesimo full-length dei Norvegesi Borknagar, “πΉπ‘Žπ‘™π‘™”.
La band, dopo averci regalato, nell’ormai lontano 2019, un album degno di nota qual Γ¨ “π‘‡π‘Ÿπ‘’π‘’ π‘π‘œπ‘Ÿπ‘‘β„Ž” Γ¨ tornata per trasportarci in un’ atmosfera autunnale dove regna sovrana l’alternanza tra freddo, morte, caldo e rinascita.
β€œFall”,Β  rappresenta il mero proseguimento del percorso intrapreso con β€œTrue North”, non un abbandonarsi a nuove strade, a sperimentazioni mai prese in considerazione come Γ¨ giΓ  successo precedentemente nella loro immensa discografia… ma piuttosto l’accoglimento di nuove sensazioni ed emozioni che solo l’autunno ci sa regalare e che sono riusciti, come loro solito, a tramutare in musica.

Il tema Γ© splendidamente rappresentato dall’artwork dell’album, opera di Eliran Kantor che ci ricorda, con un uso impeccabile del colore (veicolo espressivo di fondamentale importanza),Β  lo scorrere, non solo dell’acqua delle cascate ma anche del tempo che non riusciamo, nella nostra sottomessa umanitΓ , a controllare.
il disco infatti, come detto in precedenza, ruota attorno all’autunno che come sappiamo, tra le quattro stagioni ed elementi classici, corrisponde alla terra… si aggira pungente tra le etΓ  della vita e la maturitΓ  adulta… soffocandoci con i suoi cambiamenti, come la crescita stessa.
L’album si rifΓ  cosΓ¬ alla sopravvivenza, alla natura che cerca in ogni modo di sottomettere l’essere umano e riportarlo al terreno e alle radici del mondo, perchΓ© profondamente distaccato da quest’ultimo.
Si compone di otto tracce, per un totale di 54 minuti e 27 secondi di ascolto e si propone come un percorso tortuoso, profondamente introspettivo da seguire…
Ascoltandolo si ha quasi l’impressione di procedere lentamente, ad occhi chiusi, lungo una strada che non si conosce o che non si percorre da molto tempo, per chissΓ , forse anche ritrovarsi.

La differenza tangibile, tra questo e i due lavori precedenti (a dirla tutta), si rintracciaΒ  nell’atmosfera dei motivi che, celebrando una nuova stagione, assumono un valore innovativo.

Le canzoni che compongono questo sentiero emotivo vivono sempre in un equilibrio tra contrasti, sonoritΓ  piΓΉ “scure”, a tratti cupe che si intrecciano a melodie piΓΉ morbide.
Decadenza e risveglio si sfiorano e man mano che l’album risuona indisturbato si stringono in un abbraccio.
Questo dualismo lo possiamo riscontrare ad esempio nella scelta dei tre singoli di presentazione: π‘†π‘’π‘šπ‘šπ‘–π‘‘π‘ , π‘π‘œπ‘Ÿπ‘‘π‘–π‘ π΄π‘›π‘‘β„Žπ‘’π‘š e π‘€π‘œπ‘œπ‘›, che segnano il bilanciamento tra luci ed ombre a cui facevo riferimento poco fa.
Moon, spicca sicuramente in termini di “decadenza autunnale” anche per quanto riguarda il testo, scritto, come l’intero brano d’altronde, da ICS Vortex.
Per quanto possa risultare semplice Γ¨ arrivato in un momento particolare della mia vita e vi invito a concentrarvi su ogni parola se anche voi avete bisogno di conforto, vi farΓ  bene.

“𝑻𝒐 π’˜π’‚π’“π’Ž 𝒕𝒉𝒆 π’—π’π’Šπ’…

𝑢𝒏𝒆 π’Žπ’π’“π’† π’…π’‚π’š

𝑾𝒉𝒆𝒏 𝒕𝒉𝒆 π’…π’Šπ’”π’•π’‚π’π’„π’† π’Šπ’” 𝒕𝒉𝒆 π’Œπ’†π’š

𝑻𝒉𝒆 𝒄𝒍𝒐𝒔𝒆𝒓 π’Šπ’• π’”π’†π’†π’Ž

𝑢𝒗𝒆𝒓 𝒕𝒉𝒆 π’‰π’Šπ’π’ π’Šπ’• π’…π’Šπ’”π’‚π’‘π’‘π’†π’‚π’“”

Il brano piΓΉ conciso, (circa 4:33min) “π‘ˆπ‘›π‘Ÿπ‘Žπ‘£π‘’π‘™π‘–π‘›π‘”” si presenta aggressivo ma al tempo stesso delicato grazie ai saggi interventi di Lazare, incarnando il tratto che piΓΉ contraddistingue quelli che in molti definiscono i “Borknagar moderni”.

Il tutto si conclude invece con “π‘π‘œπ‘Ÿπ‘‘β„Žπ‘€π‘Žπ‘Ÿπ‘‘”, 10 minuti che ci riconducono alle gelide origini della band, non solo in termini strettamente musicali.

Ok, ok… Ci siamo convinti che vada tutto bene?

Si, effettivamente non ho motivo di lamentarmi!

Quello che ho passato tutta la notte e quasi tutto il pomeriggio ad ascoltare, Γ¨ un ottimo disco, che necessita perΓ² di piΓΉ ascolti per essere effettivamente stimato.
Eppure “Fall” segna, nonostante non sia immediatamente trascinante, un’altra era positiva per un band storica che ha saputo mantenersi in piedi e che in fin dei conti, almeno personalmente, non ha mai deluso al 100% le aspettative dei propri seguaci.

Ci aspettiamo sempre di piΓΉ dagli artisti che amiamo, questo Γ¨ un dato di fatto…
non considerando, nella maggior parte dei casi, il lavoro che sta dietro alla realizzazione di tutto quello che stiamo iniziando a dare per scontato: il tempo, la passione, la pazienza, le idee…indipendentemente dal fatto che si parli di band sconosciute o meno.

Se vi Γ¨ possibile, ascoltatelo e assaporate il degno ritorno di questi ragazzacci che nonostante tutto, sono ancora qui a regalarci quella che in tanti, come me, chiamano “magia”.

π‘Ίπ’Šπ’.

Voto: 8

TRACKLIST
1.Summits
2.Nordic Anthem
3.Afar
4.Moon
5.Stars Ablaze
6.Unraveling
7.The Wild Lingers
8.Northward

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